A Natale è spreco alimentare
In occasione delle Feste natalizie in Italia circa 500.000 tonnellate non consumate vengono buttate. Fino a 80 euro a famiglia possono finire nella spazzatura.
Ridurre lo spreco alimentare, in un periodo particolare come quello delle Feste, non significa dire addio ai piaceri della tradizione, ma viverla in modo più consapevole e rispettoso nei confronti dell'ambiente.
Possiamo prevenire o ridurre sensibilmente gli sprechi alimentari durante le prossime Festività, ecco alcuni piccoli consigli:
- Prima di fare la spesa passiamo in rassegna frigorifero, dispensa e cantina, tenendo conto del numero dei commensali.
- Non facciamoci abbagliare da sconti, sottocosto, 3x2. Anche se il prezzo è estremamente conveniente, pensiamo se ciò che stiamo acquistando è veramente necessario.
- Evitiamo prodotti esotici che hanno un impatto significativo sull’ambiente. Il nostro paese offre alternative straordinarie, ad esempio la frutta tropicale ormai si produce anche al Sud Italia: controlliamo la provenienza!
- Se non disponiamo di spazio sufficiente per congelare o conservare in frigo il cibo che avanza, realizziamo il super-pasto degli avanzi, da condividere con i nostri amici e parenti il giorno dopo.
- A fine pasto, prepariamo per i nostri ospiti la “Doggy bag delle Feste” con le pietanze rimaste e le bottiglie di vino non terminate, ognuno potrà portarsi a casa un regalo culinario da gustarsi nei giorni a seguire.
Ogni alimento sprecato è una perdita secca di risorse naturali preziose: suolo, acqua, energia. Secondo i dati dell’Osservatorio Waste Watcher International, elaborati dall’Università di Bologna/Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari per la campagna Spreco Zero, in Italia ogni cittadino spreca in media più di 35 chilogrammi di cibo all’anno. Così, per produrre alimenti poi buttati via, vengono sfruttati e consumati 1,982 milioni di ettari di superficie agricola, equivalenti al territorio di Emilia-Romagna e Piemonte.
I dati del Rapporto Internazionale Waste Watcher 2024 segnalano un incremento preoccupante dello spreco alimentare che in Italia è cresciuto del 45,6%. La causa principale è che avendo meno denaro compriamo cibo di bassa qualità che si deteriora in pochissimo tempo, non a caso i cibi che finiscono più spesso nella pattumiera sono quelli ortofrutticoli, seguiti dal pane fresco. Ma anche i nostri comportamenti quotidiani influiscono: 8 italiani su 10 non vogliono (o non hanno tempo) di programmare i pasti in modo da comprare solo il necessario, 7 su 10 non sono disposti o capaci di riutilizzare gli avanzi e più di un terzo degli italiani dimentica il cibo in frigo o dispensa.
Ricordiamoci che lo spreco alimentare oltre a un costo economico e ambientale è anche una grave ingiustizia sociale.
In occasione delle prossime Feste regaliamo a noi e ai nostri cari un futuro migliore: riduciamo gli sprechi, anche a tavola!
Foto: lanuovaecologia.it
→ 17 December 2024